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Archive for aprile 2012


“Io e mia moglie desideravamo moltissimo adottare a distanza un bambino, ma volevamo essere certi che il nostro contributo arrivasse a destinazione. Ci siamo convinti grazie alla testimonianza di un nostro caro amico, che non finirò mai di ringraziare, che da otto anni porta avanti un’adozione a distanza con la Fondazione Francesca Rava e ci ha assicurato sulla serietà dell’organizzazione. Questo  amico è il Presidente del CONIVIP, un’associazione che si occupa di clownterapia negli ospedali e che ogni due anni organizza una missione umanitaria proprio in NPH Guatemala con tutti i padrini clown.

Siamo partiti il 18 febbraio e siamo arrivati in tarda serata presso la Casa N.P.H. Ero in fibrillazione al pensiero che il giorno dopo avrei finalmente conosciuto Luis. Mi chiedevo “Cosa gli dico quando lo incontro? Sarò in grado di dire qualcosa di sensato? Vorrà conoscermi o sarà timido e cercherà di evitarmi?”. Premetto che essendo alto un metro e novanta per cento chili di peso temevo che la mia statura potesse intimorirlo. Il giorno seguente ci siamo recati tutti nel “Comedor”, il locale dove tutti i bimbi e ragazzi vanno a pranzare, e che la Domenica viene trasformato in Chiesa per la celebrazione della Messa. Al termine della Messa mi sono diretto verso il gruppo dei bambini più piccoli, con il cuore in gola. L’incontro è andato oltre le mie aspettative: appena mi ha visto, Luis si è messo a correre e mi è saltato in braccio stringendomi fortissimo: credetemi,  dopo la nascita delle mie due bellissime bambine, Alice e Carola, è stata l’emozione più grande che io abbia mai provato. Nei giorni seguenti abbiamo fatto molte cose insieme; passeggiavamo per la Casa N.P.H. e a tutti quelli che incontravamo Luis diceva “Questo è il mio padrino italiano” tutto fiero di avere un padrino così grande e grosso.

La cosa che mi ha colpito di più è il bisogno di affetto che hanno questi bimbi, il bisogno di essere presi in braccio e coccolati; ho potuto assistere anche alla consegna della corrispondenza che arriva dall’Italia e vedere con i miei occhi la gioia che i bambini provano nel ricevere i regalini e nel leggere le letterine inviate dai loro padrini. Voglio ringraziare tutti quelli che già fanno parte di questa grande famiglia di padrini e madrine, e dire a chi ancora ci sta pensando di non esitare, con pochi euro all’anno riusciamo veramente a cambiare la vita a un bimbo in difficoltà!”

N.P.H. Guatemala ha iniziato la sua attività nel 1996 e ad oggi la Casa N.P.H. San Andres accoglie circa 350 bambini.

Per informazioni sull’adozione a distanza
Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus
Telefono: 02/54122917 – email: padrini@nph-italia.org

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Maddalena Borgo, madrina del piccolo Luis, si è recata presso San Pedro de Macoris, in Repubblica Dominicana, per visitare la Casa N.P.H. Santa Ana e conoscere il suo figlioccio. Pubblichiamo di seguito la sua bella testimonianza.

Nella vita ci sono momenti indimenticabili, che lasciano il segno per sempre nel nostro cuore.
Il viaggio a San Pedro de Macoris, da cui mio marito Stefano ed io siamo da poco rientrati, è stato un susseguirsi di tanti preziosi piccoli momenti.
Il primo è stato quando le porte di Casa Sant’Ana si sono aperte lentamente, e ho realizzato che stavo per conoscere il mio Luis… il sogno era diventato realtà.

Poi c’è stata l’emozione immensa di incrociare il suo sguardo per la prima volta, di tenerlo fra le braccia, e conoscere gli altri bambini con cui vive.
Per mio marito, come per me, è stato toccante assistere alla Messa di Padre Rick, che con il suo carisma e la bontà che trasmette ha fatto sì che ci sentissimo tutti parte di un unico progetto comune, quello di sostenersi l’uno con altro. In chiesa ho percepito la voglia di vivere dei ragazzi, attraverso le loro canzoni. C’era pace e speranza, e amore.

Abbiamo condiviso con loro il pasto, i giochi, le risate. Abbiamo conosciuto le Tiàs (assistenti) e ammirato il loro impegno nel prendersi cura di ogni bambino, trovando il tempo per una carezza o un’attenzione particolare a ciascuno.

E’ stata una giornata piena e intensa, e quando è arrivata l’ora di partire mi sono chiesta come Luis, il mio pequeño, mi avrebbe salutata, avevo paura che potesse piangere. Invece mi ha abbracciata forte e mi ha domandato quando “padrito” e io torneremo a trovarlo. Gli ho risposto “Presto”, e che mi piacerebbe che mi regalasse un suo disegno la prossima volta che ci incontreremo.
Mentre con mio marito socchiudevamo la porta, lui si è seduto al tavolo dove fa i compiti, e ha iniziato a colorare un foglio…

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